Ciro Damiano attore

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Ciro Damiano nasce a Napoli nel 1955, in una famiglia semplice e normale, uno di tre gemelli e dunque di per sé già avviato ad essere sotto le luci del palcoscenico (la prodigiosa nascita finì sul quotidiano ‘Il mattino’!).

 

Bambino timido ed introverso, curioso di sapere e particolarmente sensibile, sin da adolescente manifesta una predilezione particolare per il mestiere dell’attore, passione coltivata guardando alla televisione le commedie di Eduardo. Impossibile tuttavia proporre studi in Accademia d’arte drammatica al pater familias, concretamente convinto che, per un figlio maschio, sia più adatta la professione di avvocato, medico, ingegnere…

 

Ciro si iscrive ad ingegneria e nei momenti liberi lavora la creta per dare sfogo alla propria creatività.

Una commedia di Scarpetta, recitata con passione dilettantistica ma determinata, gli fa ottenere un grande successo… era il 1983.

A ventotto anni perciò cerca (e trova!) un maestro che possa insegnargli il teatro.

 

Da quel momento la sua vita artistica è segnata: conosce l’amico_partner di sempre Claudio Di Palma, fonda una compagnia dal nome esoterico ‘La Sfinge’ e frequenta i grandi del teatro di tutti i tempi, da Moliére a Pirandello.

Proprio attraverso un testo di Moliére, il ‘Monsieur de Pourceargnac’, nasce la collaborazione con Ruggero Cappuccio, autore giovane ed all’epoca ancora studente, con il quale, insieme all’amico Claudio, inizia un sodalizio artistico destinato a durare nel tempo ed a mietere un successo dopo l’altro.

 

Nel 1993 Ruggero scrive ‘Delirio Marginale’, che vince il premio IDI dell’anno….

Ciro e Claudio ne sono i protagonisti assoluti. Il successo ha davvero un buon sapore…la compagnia replica lo spettacolo in tutta Italia ed il talento del protagonista di questa storia esce fuori senza più titubanze!

A ‘Delirio’ seguono “Shakspea Re di Napoli” (ancora oggi rappresentato con successo in tutta Italia) e “Desideri mortali” e … biglietti d’oro, applausi, conferma di un talento da sempre coltivato.

Straordinario, infine, l'incontro con un grande della musica, della cultura e del teatro italiano: il maestro Roberto De Simone,  sfociato  in spettacoli come "Cantata per la Gran Madre di Dio", "La donna Vendicativa", "L'Histoire du Soldat", "Lo Vommaro a duello" presentato al Teatro Mercadante nell'ambito del 1° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO

 

Diverse in questi anni le incursioni di Ciro Damiano in altri palcoscenici, televisivi e cinematografici, sino al ruolo di protagonista in un lungometraggio affascinante e un po’ retrò quale “Il sorriso dell’ultima notte”, scritto e diretto ancora una volta da Ruggero, uscito con difficoltà soltanto nel 2007, in cui Ciro propone una figura di nobile che ben racchiude la sua forza di attore trasversale al mezzo, sia esso teatro, cinema o televisione. In questi anni ha anche aperto a Roma un laboratorio di maschere e burattini, “Che cosa sono le nuvole”, in un quartiere “village” come il Pigneto, tornando dunque all’antica passione di modellare la creta e la pasta di legno e producendo burattini e maschere anche per spettacoli teatrali “terzi”. Una carriera fino ad oggi sfaccettata, passionale, del tutto incontenibile … non sempre riconosciuta tuttavia come sarebbe legittimo.

 

Questo é il piccolo cruccio dell’attore Damiano, che fino ad oggi é stato Zoroastro, Frate Lorenzo, Padre Pirrone … ma che vorrebbe essere ancora e pure i personaggi di Eduardo e Re Lear e un nuovo ruolo tutto da inventare.

Del resto, se gli si chiede cos’ é il teatro, Ciro da sempre risponde così: “è la mia vita, non riesco a farne a meno… quando non faccio teatro sono depresso e sto male …”.

Rubrica "MOSCONI" de IL MATTINO

di Napoli del 27 settembre 1955